FrancaMariaPace Graphic,

Prima pubblicazione 20 agosto 2006, ultimo aggiornamento Sunday July 22, 2012 9:14 PM

Brochure Catalogo

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La correttezza sarà di questo mondo?

venerdì 25 marzo 2011 alle ore 14.07

Quando uno fa una cazzata, deve avere il coraggio di dire ho sbagliato.

Educativo è che se chi  l’ha fatta,  si sente in imbarazzo e non sapendo che fare, guarda per  terra e non fiata. Già lì ha la sua rieducazione! ;-)

Ma più deprecabile è la serie de stupidaggini e castelli in aria che uno fa per giustificare il suo operato.

Ora  io di norma di gente così ho pietà e la guardo con commiserazione, ma quando  a pagare per le cazzate che fanno sti soggetti c’è gente che non si può difendere sono spietata!

Ma è così difficile dire ho sbagliato?  Troppo difficile o troppo semplice?

Questo è il classico esempio di chi getta il sasso nello stagno e tira indietro la mano per non farsi vedere che è stato lui.

Solo però,  abbiamo un problema ci sono i cerchi nell’acqua, e la legge della sovrapposizione delle onde  propaga l’effetto …..

Effetto bugia? ;-)

Gli antichi greci ci hanno insegnato un metodo infallibile, il ragionamento per assurdo, ossia propaga il falso e scoprirai la verità ….. quindi ora ti conosco mascherina! ;-)

Coloro i quali leggendo questo scritto penseranno a qualche motivazione politica, sono fuori strada.

Infatti la motivazione è molto personale. Naturalmente quanto detto può essere applicato anche a qualsiasi politico che si incontra per strada…. Pure per loro ci sono i cerchi nello Stagno come per tutti!

Le Verità della Notte

venerdì 25 marzo 2011 alle ore 9.36

Ieri sera ho fatto un giro per paese vecchio, poiché mi servivano un po’ di foto per alcune cose che ho avuto in mente di fare. Mentre percorrevo via Roma, ho pensato che c’era una bella luce verso  l’Orologio della piazzetta, ho pensato a mia madre quando  mi raccontava che andava a scuola lì.

Di colpo ho visto la crepa….e ho continuato a scattare. La mia è una stupidissima digitale, non ho grandangolo e non sono un fotografo, ma solo un’imbrattatele.

Tempo fa  qualcuno mi ha parlato di questo stabile che si deteriora e di cui l’amministrazione ha chiesto fondi  regionali che non si sa che fine abbiano fatto.

Un tempo da metà anni 70 fino agli anni 80 il posto era sede della Biblioteca, il Centro culturale E. Froio, che ha trovato invece posto, di lato al comune a Via San Salvatore.

Tornata a casa ho pubblicato la foto su FB, e chi ha commentato mi si stringe il cuore ogni volta che passo, qualcun altro i fondi non sono arrivati.  Altri prima ma io non mi voglio esporre siamo in periodo elettorale,  non voglio riscaldare gli animi, siamo già usciti sul giornale.  Ma qui come stiamo tutti?

Si starà pure aspettando un fondo regionale, ma un minimo di attività di supporto e manutenzione è difficile da compiere?  Bisogna fare di nuovo  una domanda ufficiale?Lo deve dire di nuovo uno che passa e gli si stringe il cuore?

Colgo l’occasione per ribadire che le famose squadre che non hanno svelato ufficialmente la formazione, sempre la Lazio, la Roma e il Chievo, e che comunque sottovoce definiscono i Team Member, e non osano parlanre di attività da svolgere o di problemi oggettivi, hanno comunemente un limite grosso: la cecità accompagnata dalla mancanza di palle!

Bella la via dell'orologio....

decorativa st'infiltrazione.... un bozzetto ci viene bene

Ma è una cosa decorativa o è pericolante?

L'ideale sarebbe dedicare lo stabile a Gianbattista Piranesi ;-)

Quando uno getta la maschera!

pubblicata martedì 1 marzo 2011 alle ore 21.20

Sunto de "la Cariola! di Luigi Pirandello

Un avvocato, padre di famiglia,  si sta recando nella propria abitazione dopo una lunga giornata di lavoro. Il protagonista sta viaggiando in treno, e mentre attende che il viaggio si concluda, cerca di trovare una soluzione ad una causa inoltrata da un suo cliente. La figura che viene descritta assume subito un atteggiamento alto, da persona molto intelligente e colta, tuttavia nel profondo di se non si sente sicura, e capisce che la sua vita è come una messa in scena. Mentre il treno si avvicina a casa il protagonista si assopisce e sogna una vita reale e incondizionata. Quando il viaggio termina il personaggio principale si sveglia da questo suo sogno e si accorge di sentirsi estremamente insoddisfatto dalla vita. Poco più tardi, mentre l’avvocato si accinge ad aprire la porta della sua abitazione, si accorge tutto ad un tratto di un particolare indesiderato della sua vita. Il legale comprende di dover indossare ogni volta delle maschere sempre diverse, a seconda delle persone che si trova dinnanzi. Egli vede la sua vita dall’esterno, si vede come in un telefilm in cui interpreta il ruolo principale, e percepisce che la sua vita non gli è gradita, non lo soddisfa pienamente. In principio costui si vuole rifugiare nella follia, ma ripensando alla moglie e ai figli che lo stanno aspettando al di là della porta, si sente molto rincuorato, e quindi entra nel suo studio il protagonista si rende conto di non poter liberarsi dalla forma che gli altri gli hanno dato; perciò manifesta la sua ribellione compiendo il gran segreto, ma tutti i giorni, un particolare atto. Prende,la sua cagnetta per le zampine posteriori, e le fa compiere la carriola. Essa dopo questa "tortura" fissa il proprio padrone con paura e rappresenta lo sguardo della società.

 

Spero che al di là del mestiere che fai per vivere, tu riesca ad avere una vita incondizionata senza essere giudicati dalla solita società che qualche volta vede scendere la maschera di tutti i giorni! Chi vuol capire capisca! Anche perché speriate che per sentivi vivi non dobbiate alcuni torturare una cagnetta! ;-))

C'è Bugiardo e Bugiardo!

venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 21.38

Giorni fa ho scoperto la verità su una cosa per me molto importante,

Qualcuno più debole di me, non tanto per intelligenza o capacità, ma più debole nel coraggio delle proprie azioni,

ha compiuto un atto di vigliaccheria. Purtroppo non si insegna il coraggio, o la mancanza di ipocrisia. Cadere nel confronto delle piccole cose avute purtroppo è un errore che solo chi è piccolo fa.

Una persona che spesso tratto male ha preferito convincere anche un altra a non dirmi la verità, solo perchè in quel contesto sarebbe successo un putiferio inutile.

Bisogna ammettere che ci vogliono delle palle per prendersi i Vaffa degli altri!

E' stato veramente un gesto nobile. Grazie.

Francamaria

L'amministrazione perfetta,

lunedì 14 febbraio 2011 alle ore 14.14

Decalogo dell'Amministratore Perfetto:

1) ti fai una squadra preferibilmente valida composta da persone è questo è il limite.

2) devi avere già un'idea a chi assegnerai le postazioni dei vari assessorati

3) Fare l'accordo con la massa di gente o partito che ti porterà più voti accordandoti su un assessorato

4) farti eleggere ( QUESTO è la Condicio Sine Qua Non)

5) ripartire la squadra in 4 assessorati, più o meno equilibrati secondo il Peso di chi ci metterai ( Giuliano Ferrara è disponibile)

6) Dai la delega  e la responsabilità a ogni Assessore o Consigliere, sia pure per buttare il cestino della carta!

7) Programma di  riunioni scadenzate  secondo procedure imposte dalla legge ma non più ;-)

8) Incontri istituzionali mi raccomando la fascia, la tua deve essere la più bella, consultati con Miss Italia!

9) Criticità, solo quelle di sicurezza nazionale: acqua, gestione del suolo pubblico e varie e eventuali

10) Attenzione ai Fondi regionali o Tasse da riscuotere, fai in modo che si spartiscano bene che nessuno dei tuoi abbia a dolersene

N.B:  i punti 5 6 sono i più importanti, perchè se te li giochi bene potrai rispondere da bravo amministratore, io non c'entro, c'è l'Assessore di ..Competenza, ci sono le deleghe apposta! Prenditela con lui!

Questa semplice nota è dedicata a tutti gli amministratori che verranno e che verranno perennemente disturbati da un cittadino problematico come me, come purtroppo è accaduto ancora stamattina  a qualcuno che conosco!

Il rapporto con la cittadinanza, sarà naturalmente sempre tutelato dal saluto, dalla cortesia e il sorriso stampato dell'amministratore.  E quando i buoi saranno scappati  ci sarà sempre qualcuno a chiudere la stalla!

Il bisogno di verità si misura dalla sofferenza che ci circonda

mercoledì 2 febbraio 2011 alle ore 23

Questa è una di quelle certezze che in qualche modo accompagnano la tua vita.....

non si sa perchè c'è sempre qualcuno che in qualche modo afferma il contrario!

Eppure l'hanno attaccato a un a croce ed è morto là ( ci sono anche documenti storici certi che lo riportano oltre i vangeli) ,  e c'era pure una povera donna, La Madonna,  che, sotto la croce, rimasta pietrificata dal dolore non versava una lacrima!

Ora al di là del senso religioso e dei valori del cristianesimo, questo fatto ci deve far riflettere che insieme alla messa in croce di Cristo c'era qualcuno che ne ha patito le conseguenze umane. Il dolore materno. L'effetto di un pugnale nel cuore. Ora quando uno vuole far credere che Cristo è morto de freddo, non morto ammazzato in croce, nega la conseguenza di quell'atto: Il dolore della Madre.

Proprio quando vuoi far credere che Cristo è morto de freddo, ecco che ci siamo proprio fregati delle conseguenze di ciò che è accaduto. Lo stesso accade, quando neghiamo il vero o non completiamo la verità....ce ne freghiamo delle conseguenze!

Quindi magari quando si guarda la Madonna sotto la croce, uno si potrebbe ricordare  che le  stupidaggini che negano  la verità, possono farci dimenticare che esiste qualcun altro. ;-))

Se quindi oggi hai menato per il naso qualcuno, può darsi che quel povero Cristo non l'hai messo davvero in croce, ma magari qualcun altro che soffre per le due scempiaggini,  c'è pure!

Il bisogno di verità si misura dalla sofferenza che ci circonda poichè Cristo non è morto di freddo!

Acuto o Ottuso: che differenza c'è ? solo prospettive diverse

mercoledì 19 gennaio 2011 alle ore 23.00

Un angolo acuto è inferiore a 90 gradi

Un angolo ottuso è maggiore di 90 gradi

Chissà perchè Acuto lo si associa a una prospettiva positiva

mentre l'Ottuso a una negativa?

Allora mi chiedo perchè chi passa per una  mente acuta vede o esprime a volte una sua idea in maniera ottusa?

c'è poco da scervellarsi, lo fa solo perchè  così gli conviene....

Conviene vedere una cosa in verticale quando la dovresti attraversare e vedere da un'altra prospettiva....

è più facile è più semplificato e dà meno problemi....

Del resto chi se ne accorge se tu non sei acuto in quel momento, visto che la maggior parte delle persone semplifica.

E' facile rendere conforme la tua soluzione a una  risposta standard,  chi la vedrà una mela marcia insieme alle altre marce?

Ecco che l'Acuto che  si mimetizza nell'Ottuso.....del resto un angolo acuto è sempre contenuto in un angolo ottuso!

Ma del resto Acuto o Ottuso non sono prospettive diverse?

E chi l'ha detto che una dei due modi di vedere è meglio dell'altra.

Questa si che è Teoria della Relatività Ristretta! Vero Albert?

E' così che chi è Acuto ti restringe il mondo davanti, togliendoti il tuo terreno, e portandoti via la tua aria.....

Il segreto sta nel non permetterlo....

Ogni mattina mi alzo da persona e mi vesto da...,

domenica 16 gennaio 2011 alle ore 10.00

Che mi metto stamattina?  sta domanda mi attanaglia da quando avevo 15 anni.....

In relazione a dove devo andare e che debbo fare di norma m'adeguo.

Purtroppo ogni mattina però,  mi guardo allo specchio e penso pure a che faccia debbo fare

Da anni non mi trucco tutti i giorni....e quindi non è un problema di look mascara o ombretto....ma che faccia debbo fare?

Non mi sono mai venute troppo bene le espressioni di compiacenza...In compenso .c'è gente che in questo ha un bel guardarobba, pure firmato con la griffe!

Ogni giorno incontri il tipo che si avvicina a te con il sorriso stampato, e tu dici:-  che gli servirà?

Uno su 10 quello è di sicuro quello che come minimo si deve fare i cavoli tuoi.

Per non parlare di quello che ti chiede:- Come andiamo?

Oppure : - Che stai facendo di bello?

E' sicuro che costoro di te non interessa nulla. Però nel dubbbio si impicciano...non sia mai che tu non corrisponda all'idea che si sono fatta di te su quel che tu fai!

Quello che lascia sconvolti è che basta il capo Ipocrita ( esiste un organigramma riconosciuto)  che cambia atteggiamento e fa un sorriso in più....di colpo su di te arriva tutto il branco di Ipocrti che gli sta sotto!

Adesso ogni mattina mi alzo da persona e mi vesto a scelta tra la figura:

  • compiacente
  • enigmatica
  • menefreghista
  • impegnata su se stessa
  • svampita
  • inconsapevole
  • Non so'
  • Non parlo
  • boh

Alla domanda : - hai da fare?

tu rispondi: - mah,  mi sistemo qualcosa

e proseguono : - hai delle opportunità?

e io : - di vita sicuro!

Ora signori, mi lavo mi vesto e mi metto in maschera, e me la levo solo nel caso in cui chi mi si presenta davanti  mi dimostra qualcosa di vero,  e naturalmente solo chi dà qualcosa di vero da me riceverà qualcosa ! ;-)

Nessuno dimentica il muro di Gomma! ;-))

Linearità e Ipocrisia,  50x60 Olio su tela

Stesso e non lo stesso : perchè diverso?

martedì 21 dicembre 2010 alle ore 14.03

Il Diverso per cultura, religione, razza, provenienza…..suscita da sempre sentimenti contrastanti, di curiosità, di rifiuto, di paura, di mistero, di oscuro e affascinante. In una società che si spinge verso la globalizzazione e l'integrazione, sempre più frequenti sono le occasioni in cui avvengono questi incontri. Ma chi è il diverso? E come si diventa diversi?

Quando il diverso è lo straniero, occorre dire che se 50 anni fa un uomo di colore nel nostro paese avrebbe dato un'aria di  esoticità al posto dove  vivevamo. Già 20 anni dopo, 100 uomini di colore li vediamo come "sporchi", che "sporcano" e deprezzano il luogo che abitano magari "abusivamente". I nostro vu' cumpra' o lavavetri. E'  lampante il non valore commerciale della persona, che ricorda  Tempi moderni di  Chaplin,parodia dell'uomo - macchina, oggi tornato di moda.

Quando il diverso è l'handicappato, bè l'atteggiamento è contrastante. Un portatore di handicap in immagini pubblicitare del "Filo d'oro", ci fa sentire buoni, generosi, umani, filantropi. Quando siamo a scuola o sul lavoro e il portatore di handicap ci costringe a farci carico di problemi o ci rallenta il lavoro,  l'immagine cambia. Basti citare poi le barriere architettoniche, cui solitamente non si fa caso, ma che diventano insuperabili anche solo con una gamba rotta, e che sono ben lontane da una cultura di integrazione.

Quando il diverso è il genio. Questo non è razzismo. Difficilmente viene compreso. Spesso viene considerato menefreghista perché si annoia, o snob di fronte alle lentezze degli altri, per cui suscita subito invidie, gelosie, rabbie, fino a isolarlo ed eliminarlo nella sua pericolosità che fa sentire gli altri inferiori.

E' più grave essere geni che essere handicappati. Dei geni, infatti, raramente ci si occupa. Spesso si finisce per non vedere il loro dramma di un'intelligenza che cresce più velocemente delle "emozioni", lasciando sensazioni di disagio e di lacerazione di non facile superamento e comprensione.

 

Quando il diverso è colui che non segue consuetudini prestabilite.

Come valutare la trasgressione? E' costruttiva in cerca della propria originalità o è distruttiva? Il diverso, in genere, assume connotazioni di deficit, handicap, menomazione, declassamento… che sono sfumature negative, persino il troppo bello diventa brutto in questa logica. E' difficile conoscere e incontrare l'altro nella sua bellezza, peculiarità e unicità. Più facile è formulare pre-concetti, pre-giudizi, schemi di pensiero autoreferenziali, decisi da sé, che ci difendono e ci tutelano. Ciò che è simile a noi, infatti, è più rassicurante, riconoscibile, controllabile. Tutti o quasi abbiamo fatto almeno una volta esperienza di questo senso di diversità. Di che altro, se non di questo, si è trattato quando siamo sfuggiti ai ruoli familiari, sociali, istituzionali, sessuali per noi previsti dall'ordine costituito?

Diventa evidente che ci si muove su una linea di confine, dove il diverso - trasgressivo può diventare bello-unico-originale-creativo, ma anche brutto-sporco-deviato-distruttivo.

Questo sentimento di diversità si accompagna solitamente alla sensazione spiacevole di essere altro, di non appartenere pienamente al proprio gruppo di riferimento. E' una sensazione di disagio e di scarso adattamento al contesto che finisce spesso per prevalere. Così anche il diverso per capacità finisce con il sacrificare il proprio talento in nome di una presunta uguaglianza normale, sperando che il senso di disagio diminuisca, anche se non può che aumentare.

Così si trovano artisti con le loro opere, sconosciute al pubblico, chiuse nel frigorifero e in soffitta, non credendo nel loro valore e non volendo rischiare di perdere una speranza.

Oppure musicisti che dopo aver assaggiato il successo si ritirano in ufficio con un lavoro da impiegato perché non è serio trasformare una passione in un lavoro! Così almeno si dice, tristemente.

Oppure adolescenti che evitano la ricerca di sé ritenendola troppo dolorosa, chiudendosi in una "non vita propria". E così potremmo continuare.

Talvolta vediamo riflesse negli altri le bellezze che noi desideriamo e che per invidia dispreziamo, in loro e poi in noi. La verità è che a nessuno piace essere considerato razzista, ma di razzismo ce n'è molto. A cominciare da se stessi, quando ci è difficile credere nelle nostre risorse, o quando le nostre risorse ci sembrano così uniche e incomprese da chiuderle in un cassetto. A volte sarebbe opportuno avventurarsi nei meravigliosi e oscuri meandri del nostro mondo interno per capire chi siamo, senza false illusioni, ricordando che chi conosce tutte le risposte, non si è fatto abbastanza domande. Quindi la diversità, benchè apparentemente non ci riguardi, in realtà appartiene al nostro vivere quotidiano, e dovrebbe farci riflettere  anziché appiattirla, perché diversità è anche unicità.

Alice fuori e dentro la scatola,  50x50 olio su tela

25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

martedì 23 novembre 2010 alle ore 15.54

Afghanistan, le donne al voto, Donne che si avvicinano al diritto al voto con la paura negli occhi, in alcune c'è la sfida, in altre il timore. Chi ancora si nasconde…e non osa avvicinarsi…  ,Anno: 2009, Olio su tela 70X50

  Dall' Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna

.....Mantenere e valorizzare la memoria storica del territorio per rafforzare la coscienza dei valori alla base della democrazia e dei diritti è uno degli obiettivi che si pone l’Assemblea legislativa, nel suo rapporto diretto con la società civile.

L'Assemblea legislativa  sta portando a compimento il progetto “ Memoria, consapevolezza, cittadinanza. Percorsi e temi della storia, per sentirsi cittadini  in Europa, in Italia e in Emilia Romagna”  che consiste in alcuni moduli il cui contenuto  si concentra  su date significative che hanno lasciato e mantengono testimonianza degli eventi storici, come  1 maggio: Festa del lavoro; 4 novembre: La memoria della prima guerra mondiale; …ecc. fino ad  avvenimenti della storia più recente.

Ogni modulo o evento,  è corredato di “Approfondimenti”,  e  tratterà il tema nelle tre dimensioni:

  • Internazionale, l’Europa e talvolta il mondo intero
  • Nazionale, l'Italia 
  • Regionale, la regione Emilia-Romagna.

Il progetto tra le immagini  d’archivio prese in considerazione ha usato il criterio  di scelta che evochi ulteriormente i contenuti degli eventi e permetta di lasciare  un segno nella memoria individuale e collettiva.

Avendo individuato il tema delle immagini di accompagnamento, la scelta è caduta  su "Afganistan,  le donne al Voto" olio su Tela 70x50, per il modulo che tratta il giorno :

 “25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.  

Un ringraziamento particolare all'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, per la scelta della mia opera, poichè è stata una richiesta per me  totalmente sorprendente e inattesa.

FrancaMaria  

La Non Vispa Teresa

lunedì 22 novembre 2010 alle ore 22.58

La vispa Teresa

avea tra l'erbetta

a volo sorpresa

gentil farfalletta

e tutta giuliva,

stringendola viva,

gridava a distesa:

"L'ho presa! L'ho presa!"

A lei supplicando l'afflitta gridò:

"Vivendo, volando, che male ti fo'?"

Tu sì mi fai male stringendome l'ale.

Deh, lasciami: anch'io son figlia di Dio.

" Confusa, pentita,

Teresa arrossì:

dischiuse le dita

e quella fuggì.

Ma perché dobbiamo inseguire le farfalle?

E' proprio necessario?

Il Cortigiano

domenica 21 novembre 2010 alle ore 11.36

E' classico dell'Uomo lamentarsi,

dire quanto il mondo è pieno di ingiustizie,

e dire sempre che siamo vittime del mondo che ci circonda.

Poi si vede uno che all'apparenza ha più risposte di noi

non perchè magari sia più intelligente o più valido

ma semplicemente, anche se lui Cortigiano,  è sufficientemente coraggioso da avanzare

verso chi forse conta o potrebbe contare

e rispetto a te, Cortigiano semplice,  ha il coraggio di frequentare un giro di pagliacci,

e avanzare verso l'ulimo circo che è arrivato in paese a scagliare qualche soldo.

Ecco che il Cortigiano semplice  vede il suo finto Eroe avanzare verso il Circo dei Pagliacci

e improvvisamente rapito dall'ardore misto a invidia, grida:-  Evviva, Evviva...

Sembra quella canzone del periodo fascista che mia madre a scuola cantava

quando arrivava il direttore:

- "Battiam, Battiam le mani che arriva il Direttor, cantiamo tutti in coro a quest'uomo di valor

gettiamo tulipani e mazzolin di fior cantiamo tutti in coro all'uomo di valor....."

La personalità purtroppo  se uno non ce l'ha non la può ottenere attraverso il lavoro di un altro

Perchè se sei gregario e non hai personalità, sempre gregario rimarrai, e sempre in difetto rimarrai

e solo un Cortigiano rimarrai!

Infatti chi ha il coraggio di esporsi, anche se non sincero,  qualcosa si porta a casa, mentre chi applaude e basta

come gira il vento, troverà solo un posto da tenore nel coro della scuola

" Battiam, Battiam le mani che arriva il Direttor....."

La mano l'hanno persa ma il pollice ce l'hanno!

mercoledì 17 novembre 2010 alle ore 13.32

Nessuno deve chiedere aiuto!

Nessuno deve chiedere pietà!

Nè elemosinare la presenza!

Tutti hanno delle difficoltà che a volte le investono....

Ogni giorno ti arrivano le richieste continue d'attenzione e tu ci stai...

Sai l'amicizia, l'affetto, la bontà d'animo

tutte quelle cose che ti sono state inculcate con il sentimento fin da piccolo la carità cristiana!

Tutti i giorni ti chiamano e tu ci sei.... poi un giorno succede a te di dover essere ascoltato e ti giri, aspettandoti tutti quelli che fino a ieri ti hanno rotto gli zebbedei, e non c'è nessuno!

Ti giri di nuovo guardi meglio e ti aspetti che arrivino un pò in maniera felpata i tizi di sempre....

guardi meglio e arrivano invece quelli che un altro pò non conosci, neanche sanno come la pensi, ma rimangono colpiti da come affronti la cosa.....E ti danno pure una Mano!

incredibile! ma che fino hanno fatto gli altri?

Ho Capitooooo finalmente oggi ho capitooo!

Ebbene si....

Hanno perso la Manooo!

Però che cosa strana... la mano non ce l'hanno più... ma il pollice si!

Se la trovate in giro qualche mano se me la portate io la restituisco al proprietario.

Comunque, a coloro che la Mano l'hanno persa vorrei dire:- Rimanete lì dove siete! A me non servite! ;-)

Si ringrazia sentitamente coloro i quali la Mano l'hanno tesa, e spero vivamente che non si trovino mai a perdere quella degli "Amici". Naturalmente gli amici miei non so' tutti così!

Tante grazie a voi comunque!

FrancaMaria

Metteteci nelle camere a gas, allora!

venerdì 15 ottobre 2010 alle ore 14.23

Handicap Gate:Quando ci si preoccupa solo se si va a destra o sinistra

Vorrei ricordare  il film di Steno "La Patata Bollente"  del 79 con Renato Pozzetto ( Il Gandhi) e Massimo Ranieri ( nella parte di un Gay) film. Il Gandhy acceso operaio comunista con in corpo colori respirati nella fabbrica di vernici, difende la sua amicizia con il Gay (Ranieri) ai suoi compagni di partito dicendo: - Ma se i fascisti non li vogliono, i comunisti non li vogliono, questi con chi devono andare ?

Mentre Il Gay(Ranieri) difende la sua natura con la famosa frase:"Metteteci nelle camere a gas, allora!".

Erano gli anni  Settanta e quello era il pensiero comune della morale comunista di quel periodo storico, e  un certo Pier Paolo Pasolini fu espulso dal partito comunista solo perché accusato di essere omosessuale.

 La riflessione che induce quel film,  la si dovrebbe fare nei nostri piccoli centri di provincia nei confronti dell'Handicap. In qualche modo nei nostri centri assumiamo quest’atteggiamento: ci avviciniamo a questi ragazzi speciali, col sorriso di pietà e chiediamo:- Come va?.

Poi ci allontaniamo contenti perché ci siamo scaricati la coscienza, perché siamo stati gentili ed educati, e ci sentiamo sensibili, ma il problema rimane.

 Il Trasporto nel lager Gallese Centro H non c'è!

Vorrei Spiegare un po’ di cose.

Cosa è un centro H? Un centro socio riabilitativo,  a cui un utente, portatore di handicap, accede tramite richiesta ad Asl e Territorio  a valle dell’esame  dei servizi sociali sulla sua situazione. Le attività che si fanno nei centri H  dovrebbero  essere progettate sulle esigenze socio riabilitative del disabile. Infatti per ognuno deve essere presentato dalla ASL un progetto socio riabilitativo.

Ogni Asl ha un insieme di centri H per cui sulla base delle richieste del territorio è presentato e condiviso un piano di zona  triennale .  Su VT5 opera il distretto di Nepi , comune capo fila su 9 comuni  e responsabile del distretto servizi sociali.  Per VT5 esistono 3 centri H, nei comuni di Civita Castellana, Nepi, Gallese .

Ogni centro H, deve essere individuato sul territorio sulla base della disponibilità dei comuni, l’esigenze del territorio. Il Centro H di Gallese nasce in maniera infelice già con le precedenti Amministrazioni. Viene scelto Gallese come sede di un nuovo centro perché solo Gallese ha dato la disponibilità di costituirlo sul suo comune. Il luogo si trova a ridosso del comune, punto più diroccato del piccolo centro , gli stessi locali, nel pomeriggio,  sono adibiti a Ludoteca. Sul sito del comune di  Gallese il centro H non è neanche nominato, ma ci sono le foto della Ludoteca.

I ragazzi hanno a disposizione una cucina a norma, un corridoio, e ha volte un'altra saletta.  I locali sono accessibili da un ascensore che non funziona mai e da una scala d’acciaio  che sembra una scala antincendio.

Parcheggiare lì davanti per 5 minuti per accompagnare un ragazzo è molto sfidante.  Ne sa qualcosa un nostro cittadino di Vasanello  che fino a poco tempo fa accompagnava il figlio a Gallese, poiché vista il pulmino che era a disposizione per il trasporto non era a norma per la disabilità del ragazzo.

Costui ha rinunciato al centro H di Gallese per il figlio, a favore della struttura di Villa Buon Respiro, dove si può fare anche equitazione,  e visto che il trasporto è garantito fino a  Centignano. Infatti vista l’inadeguatezza del Centro H fa la spola per Vignanello, piuttosto che per Gallese.

Va detto che, il Comune di Gallese nonostante abbia al momento un solo utente che frequenta  il centro H, che  viene accompagnato dalla famiglia,  si è sempre occupato anche del trasporto al centro, servendo 4 comuni:  Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vasanello.

Il trasporto dei ragazzi era delegato alla Società Sportiva, che volontariamente  metteva a disposizione un pulmino, guidato da una persona che doveva essere pagata dal comune di Gallese, dietro la raccolta delle quote versate dagli altri 4 Comuni. Ora questa società è stata sciolta il pulmino non è più disponibile. I  comuni debbono trovare un alternativa. Del resto in passato nessuno dei comuni  ha acquistato un pulman per il trasporto disabili, o proposto un servizio a proprio carico. La Soluzione alternativa è che i ragazzi siano accompagnati dai familiari. E’ inutile dire che  ci si trova nell’impossibilità di poterlo fare.

Il 1 Ottobre,  era stata pianificata  la riunione dei comuni,  dove è emersa l’evidenza del disinteresse dei nostri amministratori nei confronti del Centro H. Come è noto non era presente nessun amministratore c’erano solo Nepi, Civita Castellana e Gallese. Non potendo esaminare alternative si  è comunque ridefinito il Centro H di Gallese. Quindi la proposta alternativa di Vasanello  Centro Anziani al Centro H di Gallese ufficialmente non è stato mai stata messa sul tavolo del distretto.    Perciò il piano di Zona al momento  prevede  ancora 3  centri H su ASL VT 5, Nepi, Civita Castellana, Gallese.  Al di là della dislocazione del  centro il problema che rimane è il trasporto.

Quindi ogni comune si organizza per il trasporto per proprio conto, o finalmente si incontrano e trovano una soluzione condivisa ,  cercando magari un fornitore (impresa o cooperativa)  con un Pulmino e autista autorizzato, che i comuni pagano con  una soluzione simile a quella attuata in questi anni dal comune di Gallese.  

Ci sarà un nuovo incontro tra i comuni e il distretto l’11 Novembre, per approvare il piano di Zona.

In quell’ambito magari questi amministratori che nelle foto sorridono sempre sarebbe bene che andassero!

La storia è abbastanza ingarbugliata e intanto il piatto piange!  Ossia ragazzi come  Peppe si  lamentano che a "scola" non ci si va! E quelle  persone che dicono di volergli tanto bene, così come ne vogliono a Emanuele Bonifazi che avranno riconosciuto in alcune foto del Centro H, va detto che se nessuno mette d'accordo questi coglioni, e  nessuno  li sprona a provvedere, il pulmino non partirà mai per quella specie di parcheggio Handicap che si chiama Centro H di Gallese, o altro posto che la ASL indicherà per i ragazzi!

Qui i giorni passano, e i ragazzi sono a casa! Mi è stato detto,  in maniera idiota, se avevo finito di scrivere  baggianate  sull’argomento, e se mi ero accorta che ora l’opposizione non commentava più visto che nell’occhio del ciclone c’era pure l’ex candidato del  PD alla presidenza provinciale.

Ahimè! le cose che dico sono molto documentate, e nessuno di questi signori si è scomodato a rispondere alle domande ufficiali (  2 settembre: Prot. n. 004583 031X10 del Comune di Vasanello) che ho fatto . Per legge dovrebbero rispondere entro 30 giorni . Nessuna risposta. Questa è una vergogna, per qualsiasi amministratore. Naturalmente l'Amministrazione in carica  di Vasanello  dell’articolo su Grattarola è contenta poiché  ad essere attaccata è finalmente qualcuno di sinistra.  Bella la Bar Condicio, vero?

Va ricordato che di qualsiasi colore politico sei, nel momento che eserciti una carica devi dare un valore aggiunto e trovare una soluzione, no restare alla poltrona abbarbicato, ma questa signori è una civiltà che non appartiene al colore politico, ma alle persone! Quindi se chi si è seduto sullo scranno del potere si sente diverso, si alzi e faccia qualcosa! No che sta a guardare dicendo pure, io non c’entro!  

Emanuele Bonifazi e Giuseppe Lamberto Pace al centro H di Gallese
Giuseppe con Carlo e Luciano Allegrini ( Vignanello) anche loro utenti del Centro H di Gallese.
Via Lorenzo Filippini, 1 - Gallese. Questa è la ludoteca.
la stanza che si vede in fondo, con la porta chiusa, è la stanza dove abbiamo visto i ragazzi. loro utilizzano oltre quella stanza anche il corridoio. L'arco a destra c'è l'accesso alla ludoteca e anche al centro H. L'accesso c'è una scala d'acciaio aperta e un ascensore che non funziona mai!
;-) Se la persona non cammina vi lascio immaginare quali sono le fatiche dell'operatore.

Venerdì 11 Novembre 2010, ore 16.30 Riunione al Comune di Vasanello per il Trasporto

In quel contesto i familiari sono stati messi al corrente dell'opportunità della CroceRossa che avrebbe organizzato il trasporto dietro contributo dei famiglie. Ma non è stato possibile provvedere in quanto, non sono arrivati i soldi per il Centro H dalla Regione, quindi il distretto VT05 ha dato indicazione al comune di arrangiarsi con le ore di Domiciliare.  Non ci sono parole per lo schifo raggiunto collegialmente!

Luce del sole

, lunedì 20 luglio 2009 alle ore 0.199


Il sole lo adoriamo tutti....
La luce del sole meraviglia ogni giorno la bellezza della vita
La luce del sole illumina di cose belle.....
La luce del sole fa emergere le cose vere
a volte la verità della luce del sole ci uccide.....
sarebbe bello che fossimo in grado di accettare la verità come il vero accompagnato dalla

luce del sole

Se la luce del sole la vuoi solo per le cose che ami vedere,
allora chiuditi in una camera con gli scuri alle finestre
riemergi solo quando la verità sarà cancellata dalla pioggia del tempo

forse se affronterai la luce del sole delle cose vere, accetterai la realtà e la sopporterai
poichè negare l'evidenza ti fa negare solo te stesso!

Spera che questo accada domani.

Volevo fare il capo....ma il capo non l'avevo,

mercoledì 22 luglio 2009 alle ore 0.21

Volevo fare il capo ma il capo non l'avevo
volevo fare il capo e il regno dicevo che l'avevo
e per mantenerlo guerreggiavo,
quando la posizione raggiunta non era quella che credevo con i miei prodi litigavo ....
i miei scudieri mi seguirono anche se stupiti
pensando di essere poi ripagati di tanta pazienza
ma alla battaglia risolutiva, loro si accorsero che capo non ero
e per darmi importanza, il dominio loro ancora nell'ignoranza pretendevo....
un giorno loro se ne andarono e mi trovai solo....
e ancora allora non capii che io un capo non lo ero!
Non lo ero mai stato in verità, perché di loro non ho avuto nessuna pietà o affetto.
E ora che mi sento abbandonato,
la mia regina che mi è di fianco, sarà vittima dei miei nervi come una serva è vittima di un bieco padrone.
Ma del resto, anche lei come gli scudieri,
è stata sempre serva,
poiché come una serva o una schiava l'ho sempre trattata.
E ora che è stata al mio fianco, con l'illusione di regina,
come una schiava si piegherà ai miei umori e voleri, prendendo le mie parti,
e non comprendendo più la differenza fra la schiava e la regina.
Tutto questo perché volevo fare il capo e capo non sono!
Ma quando veramente lei si sveglierà, scapperà via come un fulmine e io mi accorgerò quando arriverà il tuono che sarà tardi sia per i miei prodi che per lei ....
ma per me è già tardi!

Un Bel Tappeto,

mercoledì 22 luglio 2009 alle ore 12.30

Sono belli i tappeti,
li si calpesta con importanza,
li si sceglie che si abbinino con l'ambiente
in perfetto equilibrio con la casa
pretendiamo che siano il nostro pavimento
e che si infilino nel nostro piede come delle pantofole
ma quando il tappeto è una donna, si vuole di più
ecco che il tappeto si trasforma in marionetta
e la si muove come un puparo i pupi
gli si impartisce una parte
ma quando torna da te, come una bambina che è stata brava a scuola
tu gli dici:- E' inutile che ti infarini tutta, tappeto sei! E questo basta!

Tontologia Professionale

lunedì 27 luglio 2009 alle ore 9.02


Etica, tutti abbiamo un etica, un pre-costrutto morale, i professionisti o le persone con qualifica la chiamano deontologia professionale.....Quando poi tu fai qualcosa che non ti compete o fai un lavoro fatto da un altro ecco che la tua non è più Deontologia, ma Tontologia.
Ricordiamoci che quando si fa il lavoro che compete ad un altro, perché questo pensiamo troppo debole per farlo, noi diventiamo tontologi e l'altro si ammala di una malattia cronica:

P A R A C U L I T E!


Da piccoli tutti abbiamo fatto finta di stare male per non andare a scuola........la mamma quando ti scopriva diceva con termometro in mano: - ah ! ma allora non stai male ,,,,, hai la Paraculite!
la mia mamma non la fregavi! Ti metteva il termometro e non c'era verso che se ne andava fin quando secondo lei il termometro avrebbe raccolto la febbre!
Cavolo.... non mi ha mai permesso prendere la Paraculite!
Ma la Tontologia si.....i compiti me li hanno sempre copiati.... mi fregavano i quaderni per copiarli prima di entrare a scuola...
e ora invece c'è qualcuno che dice a un altro che quello che chiede a lui lo dovrei avere fatto io, e quindi di chiederlo a me!
Ancora oggi quindi vesto l'uniforme della Tontologia Professionale!
Allora Tonti del mondo unitevi, per i Paraculi è arrivato il momento di fare i compiti!

Per chi canti tu?

venerdì 24 luglio 2009 alle ore 1.00

Quando mia nonna era in vita
mi diceva di non dare troppo credito alle tribune elettorali
poiché ognuno canta per la donna sua!
E' triste non avere ideali e pensare che le persone a prescindere si comportino in malafede.
Ma del resto, come si può essere apprezzati solo per la propria voce? o per il proprio talento?
Basta un padrino di figura, un abito d'occasione e se poi canti per la donna in auge in quel momento.... chi si accorgerà che non hai una bella voce?
Se tu sei coperto....puoi andare anche nudo.... non ti servirà il cappotto di inverno!
un trucco adeguato e accattivante, qualche consiglio di immagine e sei pronto per la platea....
Ma se la coperta non ce l'hai è solo la tua voce che canta per una donna qualsiasi..... e allora si che devi avere una bella voce!

Sindrome da Vittima,

mercoledì 5 agosto 2009 alle ore 0.34

Ognuno di noi nella propria vita cade in questo vortice, si sente vittima dei tempi, dello spazio o del fato....basta una battuta un pensiero contingente e ci si sente beffeggiati anche dagli amici. Però non c'è nulla di peggio di uno che fa la vittima e accusa l'altro di fare la vittima. E' una reazione a catena....
Il principio della reazione a catena guida la bomba atomica.
Per guarire da questa sindrome, un mio amico direbbe, vai da uno bravo..... le dinamiche che si istaurano oggi, ci lasciano tutti vittime. Forse non sarebbe il caso che ci impegniamo tutti a guarire?

Il Monello

Ode alla Vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda

Franca Maria Pace

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